Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
circolari, le disposizioni ministeriali) erano tutte appa rentemente a favore del Signor Preside. Ma la ragione - mi pare evidente - tutta dalla mia parte. Si trattava di lavorare fra gli interstizi della legislazione per costruire una diversa lettura del caso. E' un lavoro difficile quanto attraente, quanto faticoso. Mi ci sobbarcai. Stesi un for tunato ricorso al Consiglio di Stato. E con questo il pri mo episodio è concluso. Passiamo al secondo. Roma, 1972. Il Centro Elettronico della Banca d'Ita lia si trova sula Tuscolana, alla periferia della Capitale. Ai primi degli Anni '70 ero ancora un funzionario parlamentare. Mi avevano affidato il Centro Elettronico della Camera dei Deputati dicendo: giacché si tratta di macchine, conviene metterle in mano a un letterato (mi ero fatto quella fama, ahimé). Non è questo il momento per rammentare al Piccolo Hans ed ai suoi lettori quello che un Elaboratore elettro nico realmente è. Basta ricordare che non ha nulla a che vedere con quello che loro si immaginano. Non sa fare nessuna delle cose che gli si attribuiscono nella mitologia popolare. Ne sa fare molte altre che la mitologia popo lare non sa. Per esempio, utilizzando gli « operatori logi ci» si può giooare con un patrimonio di informazioni im messo nella pancia del computer e farle saltar fuori asso ciate nel modo più vario. Gli elaboratori logici sono « and», «or», e «not». E' un inglese facile, che tutti capiscono. Essi, gli opera- . tori logici, consentono di chiedere all'elaboratore (chiedo perdono per il cedimento mitologico-antropologico: do vrei dire: di chiedere a noi stessi attriaverso l'elaborato re): dammi tutto questo e «and» quest'altro. Dammi tutto questo o « or» quest'altro. Dammi tutto questo ma non («not») quest'altro. Naturalmente, proprio perché raffinati, gli «operato ri logici» sono anche uno strumento insidioso. Più li si 196
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