Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

libertà ·sentimentale, di scioltezza sessuale, di capriccio di curiosità di inventiva è tùtto di guadagnato. Da custo­ dire gelosamente, anche se per ottenerlo abbiamo dovuto pagare prezzi salati: il centr o -sinistra, le bombe del '69, il terrorismo. La crisi che intossicava il nostro matrd.monio non esclu­ deva (e vorrei vedere!) la soHdarietà reciproca: politica morale intellettuale. Che scattò non appena quella mJa giovane moglie si trovò in difficoltà. Accadde quasi im­ mediatamente. Quella mia giovane moglie era irritante, aggressiva, radicale. Faceva leggere ai mgazzi libri « ni­ chilisti ». E poi si chiamava Amerudola. Nessuno riuscì a togliere dalla testa del Preside che ci fosse una paren­ tela (non ce n'era nessuna) con il già allora prestigioso leader comunista. (Altri tempi. E che tempi: i Presidi di scuola consideravano « nichilista » Il giovane Holde12 di Salinger e avevano paura di Giorgio Amendola). Alla prima occasione (una influenza, un ascesso den­ tario, non ricordo bene) quel Preside timorato di Dio, timoroso di Amendola sbatté fuori la giovane insoppor­ tabile insegnante romana che pure aveva una supplenza annuale (non c'era ancora lo Statuto dei lavoratori: al­ t·ri tempi anche in questo). Ecco: ero a quel tempo funzionario parlamentare. Sa­ pevo manovrare le leggi assai meglio di quanto purtrop­ po (ma purtroppo davvero) non sappia fare oggi. Mi si presentava davanti un problema di diritto amministra­ tivo. Il diritto amministrativo, come sanno anche i let­ tori di questa Rivista (inguaribilmente ,letterati e lette­ rari, io me li immagino) non regola i rapporti dei citta­ dini fra di loro, ma il rapporto fra i cittadini e lo Stato. Trattandosi evidentemente di rapporti delicatissimi (lo Stato non è un soggetto come gli altri) è articolato su fi­ gure di grande flessibilità ed eleganza. Una di queste, che veniva in questione nel mio caso, era quella della « illo­ gjoità manifesta». Il diritto positivo (le leggi esistenti, le 195