Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

. la» e «parola» risultano equivalenti; . uno stesso pro­ cesso di disincarnazione ne fa segni, rappresentazioni: «il desiderio ha bisogno d'esplodere... e ciò avviene con il fatto che il desiderio e il desiderato si separano... si stabilisce tra di essi una separazione, il desiderato scom pare et apparet sublimvs, o in ogni caso fuori del desi­ derio». (Gli stadi..., p. 141) Significato è esattamente que­ sta sublimazione del desiderato, desiderio che non trova più il suo oggetto e si installa nello spazio da quello la­ sciato libero. Per questo il seduttore, «come.'.. un uomo che viene da un altro mondo» è «unheimlich», pertur­ bante u; il sùo linguaggio può sempre far affiorare le tracce di quell'altro mondo che ha attraversato, il silen­ zio della fanciulla «le cui labbra erano mure se il cuore aveva palpitato» (p. 135). Come Alcesti, il seduttore co­ nosce questo linguaggio del silenzio; ma, a differenza di · Alcesti, ne fa parola: è questo il suo vero inganno. 4. Il lettore e l'eroina Non è solo il seduttore ad aver cara l'inaccessibilità del suo oggetto d'amore: è anche, per strano che sembri, il lettore che da quel modello di scrittura dell'amore è lavorato. Nella protratta assenza della prigioniera egli trova il raddoppiamento di un momento preciso della sua esperiènza ,dell'amore: quello della «cristallizza­ zione>> 13, in cui l'amante si sofferma a pensare le perfe­ zioni dell'essere amato e avverte il dolore della separa� zione. Per questa via 1 si apre al lettore la possibilità del­ l'immedesimazione, necessaria perché l'opera d'arte pro­ duca il suo effetto. Il Bildungsromq.n ha rappresentato il processo di co­ struzione dell'io come una vicenda che oppone il soggetto all'ambiente che lo circonda per poi reintegrarvelo a un livello di consapevolezza del proprio destino superiore a 144

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=