Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

allitterativo, col precedente «pali»), . -il (di «femminil»), -il- (di « · fili», che assuona e consuona con « femminil » del verso precedente), -al- (di 1 « metallo», che .rimanda a « · qual»), -il- (di «squillano», che si collega agli identici timbri che lo hanno preceduto). E' chiaro, a questo punto, cl;le una tessitura sonora cosi calcolata trascende l'onomatopea, o,·se, vogliamo, ne traspone il primitivo effetto mimetico in altro ordine: quello di una organizzazione timbrka della massa verbale secondo un prin­ cipio di strntte osservanze formaH. Siamo cioè di fronte al-l'organizzazione di effetti testuali a-significanti, analoghi, in certo modo, a quelli dell'arte musicale, e · che, nella fattrspe.. cie, sono «leggibili» - e recepibili - proprio a partire dalla leggibiHtà del testo {come ho ·spesso affermato in altre sedi, in una lingua non ,nota tali effetti non ,sono · pe:ricepiti). Nel caso di Pascoli, ripeto, gli effetti in questione ven­ gono elaborati sino all'organizzazione conclusiva di una strut­ tura timbrica effacée: vengono elaborati insomma sin nel­ l'ordine di una articolazione del silenzio. Che si tratti di effetti consapevolmente perseguìti, do­ vrebbe sufficientemente attestare il sistema qui sopra messo in luce, anche se, come ha già sottolineato Contini, non vi sono indicazioni esplicite i,n proposito: « Il Pascoli si guardò dall'ostentare le sue novità tecniche (semmai si dissimulò die,tro canoni d'interpretazione psicologica) » '(Letteratura dell'Italia unita, Sansoni, Firenze 1968, p. 253). Del ,resto tutiti , i poeti autentici {grandii.1 o ipiccoli) sono gelosissimi del loro rapporto con la lingua; e le indicazioni o · confessioni che essi forniscono non toccano mai o qua:si mai il loro «segreto ,di ·stato», che, di ·solito, si trasmette in silenzio agli operatio:r,i ,successivi {è quel s,eg:rieto di cui aveva intUJito la presenza Saussure nella sua ,ricerca ,sugli anagrammi). Si possono èomunque trovare dichiarazioni espHcite al l'iguardo, presso qualche grande poeta che sia poeta solo a metà. In Valéry, per esempio. Il quale, in una lettera a Pierre Louys del 29 aprile 1891, dtata da Nadal nella sua edizione degli stati successivi e degli abbozzi della Jeune Parque (Le olub ,du meilleur livre, 1 P. ar.i:s 1957, a p. 174), paTla di effetti di·« intrasonnance » e di·« multisonnance » da lui perseguìti: «Ce que j'a,ppe11e intrasonnance est la ,répétition du meme son dans le vers: La flute sur l'azur enseveli · module. _130

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