Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
da vicino» il suo tentativo. Qui annoto ,solo la citazione presa dall'esame del passé simple :svolto da Barthes (.in Le degré zéro de l'écriture, Paris 1953): per ricordare come già � si fosse riconosciuto a questo tempus, « spostato verso il mondo del mito», invece del compito di ·« esprimere U[l tempo», il ruolo « di ricondurre la realtàaid un punto, e di astrarre dalla molteplicità dei tempi vissuti e sovrapposti, un atto ver bale puro, libero dalle radici esistenziali dell'esperienza, e orientato verso un legame ·logico con altre azioni, altri pro cessi, un movimento generale del mondo» (lbid., p. 34). Ora mi chiedo dove e come 1 si dipana, nel testo poetico, il « filo del desiderio», che a1Jtrave:r;sa passato, presente e futuro; mi interrogo sul modo e sul ,luogo in cui è possibile rintracciare o indiziare il tempo della fantasia, quelli che Freud chiama « i tre momenti temporali della _ nostra idea zione» (Il poeta e la fantasia, Opere, V, Torino, Boringhieri, 1972, pp. 378-382). Nei ,raoconti, i tempi del fatto narraito · danno istruzioni per un atteggiamento comunicativo, segna lano ostinatamente la situazione narrativa: scandiscono in dubbiamente una nozione del tempo, ma per volgerla nelle funzioni di un;:t prospettiva chiusa, condotta « ad un punto», nella logica di un'astrazione. Tra i tempi del mondo narraito non corre differenza che abbia peso o rappresenti una ragione per l'analisi dei « desideri promotori» della fan t asia. Certo, un tempo narrativo, piuttosto ' che ·un altro, può corrispon dere a una « qualità della comprensione del mondo», ma le sue -implicazioni <in un testo non pare che possano servire per lo ·scandaglio dei �< momenti temporali» in cui il desi derio ordisce l'ideazione del racconto. La « linguistica della ,letteratura » non confonde, in que sto caso, gli orientamenti dell'analisi freudiana. Questa con� tinua a trovare uniformità e indifferenza dove sa o sospetta di ,trovarle; potrebbe quindi stimare vantaggiosa la conver genza e, addentrandosi nelle -distinzioni prodotte proprio dalla lii,nguistica, provare se il « gioco» del desiderio, quel filo che intreccia passato, presente e futuro, non traspaia alla soglia del « tempo della narrazione» e non , sia · indaga bille nel modio con cUJil questo tempo si Test:ringe e s'al l a.1rga sul tempo narrato, dissipandolo o risparmiandolo, in quel trascorrere (che richiama l' « ondeggiare» della fantasia, di cui parla Freud) tra innumerevoli gradi di risparmio e di dis sipazione,. Per chi si applica a decifrare un desiderio insoddi sfatto come « forza motrice della fantasia» e il rapporto di 125
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