Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

sola bastantemente», notava come « niuno stato è così misero, il quale non possa peggiorare», sottolineava l'illi­ mitatezza dei mali posti dalla natura e il loro · superare « la ,stessa immaginativa». Ma il tragico assume le vesti del quotidiano: la parola e il riso non nascondono lo scenario vuoto, ma lo indicano 'irridendo '. Alla doman­ da sul perché del mondo, si risponde col riso ma echeg­ giando !'Ecclesiaste: « Dimandato a che nascano gli uo­ mini, rispose per ischerzo: a conoscere quanto sia più spediente il non esse · r nato». In questo dissolversi del senso, in questa assenza di valor·e, la vecchia immagine, contenuta nei classici, della vita come rappresentazione, è la sola convinzione che mo­ tiva la parola e lo sguardo di OttonierL H saper recitare è ciò che resta del compito della filosofia in un universo senza filosofia. La biblioteca di. Ottonieri non ha che que­ sta funzione: luogo d'addestramento per la quotidiana rappresentazione, laboratorio teatrale per la messa in scena dell'assurdo. E' per questo che, andando verso la conclusione, e prima del finale artificio di motti e di arguzie, Ottonieri s'intrattiene sugli scrittori che ragionano · molto di sé me­ desimi, esponendo in buon ordine le ragioni, di stile e di maniera, per le qua:li questa scrittura attinge livelli di grande espressività. Sembrerebbe un elogio dell'autenti­ cità, una valorizzazione dell'autobiografia, un privilegia­ mento della umanistica' confessione di sé '. Ed è invece, 5ullo sfondo del teatro quotidiano, una notazione atto­ ra:le, un discorso sulla tecnica di recitazione, un mali­ zioso consenso al ' pezzo di bravura '. Lo scrittore che parla di sé, senza più mediazioni di generi e di forme, fa coincidere la scrittura col soggetto scrivente. Ma se questa - coincidenza avviene sulla scena vuota del teatro quotidiano, lo scrittore fa di se_ stesso attore, del suo cor­ po il corpo del testo. L'assenza di ironia restaura la bi­ blioteca. E davanti a l libro, ad ogni libro, non resta che 104

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