Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

Zeitschrift fur Psychoanalyse nel 1939, una breve nota. Ella sostiene che in occasione di una discussione su un suo articolo fu avanzata la proposta di impiegare, in luo­ go della espressione « relazione oggettuale primarià », l'espressibne unità duale oppure unità doppia (Zweieini­ gheit); « Imre Hermann, E.P. Hoffman - e M.me Rotter­ Kertész tengono a sottolineare che non intendono conce­ pire l'unità duale come una sorta . di relazione ogget­ tuale 1 ». Questo rilievo ci sorprende, . perché non è del tutto conforme alle vedute di Hermann, che es"primono chia­ ramente che l'unità duale costituisce il primo stadio di sviluppo della relazione oggettuale. La diversità termi­ nologica deriva fo:ç_se dal fatto che · all'epoca in questione Hermànn e i suoi collaboratori intendevano sottolineare precisamente l'aspetto biologico di questo sviluppo. Se­ condo quanto riferì personalmente Hermann, la discus­ sione, che doveva limitarsi a una questione tèrminolo_gica, assunse nella memoria di Alice Balint un'impor­ tanza che senza dubbio non aveva 8 • La ragione per cui si impone questa messa a punto è la seguente: nell'appendice scritta nel 1958, che segue la sua opera Attaccamento e perdita, Bowlby dice che Her­ mann non potrebbe essere classificato tra i sostenitori della relazione oggettuale primaria, e sostiene questa di­ chiarazione col rilievo di Alice Balint che abbiamo ap­ pena citato. « Sembra però che !Hermann fosse riluttante a considerarlo un rapporto oggettuale, e quindi sarebbe forse scorretto affermare che egli aderiva alla te�ria del­ la tendenza primaria ad aggrapparsi all'oggetto (vedi la discussione nell'Appendice · ad Alìce Balint, 1939) ». Questa affermazione di Bowlby àppare tanto p1.u sor­ prendente in quanto, nello stesso luogo (pp. 441-442), egli cita anche l'articolo di Hermalin apparso nel 1936; dun­ que doveva conoscere bene la sua teoria. Si sa, d'altronde, 61

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