Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

è un elemento in favore della validità della suddetta ipo­ tesi. V Ci sembra pertinente spendere ancòra qualche parola su un punt_o di vista di Hermann, spesso discusso, quello , che concerne la relazione oggettuale. Si sa che in questo ambito l'opinione di Hermann non corrisponde a quella di numerosi teorici illustri del­ la psicoanalisi, · come per esempio 1Hartmann o Kohut. Sullo stesso problema le suè vedute differiscono anche dà quelle di M. Mahler, eminente studiosa della relazione madre-bambino. (D'altra parte, Hermann apprezza alta­ mente i lavori della Mahler sulla simbiosi madre-bambi­ no e sulle sue conseguenze patogene). « Non è esatto dire, come Freud fa implicitamente, che l'orientamento primario degli istinti non è diretto ver­ so l'esterno - d'altra parte lo stesso Freud si corregge quando afferma, in una nota a piè di pagina, che ùna parte dell'istinto si volge dall'interno verso -l'esterno... L'unità duale madie-figlio constatata nei Primati non si accorda con il primato assoluto attribuito da Freud al narcisismo, all'amore orientato verso il proprio sé. Se l'aggrapparsi non è ancora amore costituisce tuttavia i1 _ terreno sul quale sboccerà tale affetto. Quest'ultimo poi anche nelle primissime manifestazioni, deve mirare a un oggetto e solo più tardi, per effetto di influenze esterne e di delusioni traumatiche, potrà trasformarsi in narci­ cismo (p. 193). Sfortunatamente, la bibliografia mostra nei confronti delle vedute di Hermann alcune confusioni. Sarebbe utile metterle in chiaro. Alice Balint aggiunge al suo articolo « Amore della madre e amore materno», apparso nell'Internationale 60

RkJQdWJsaXNoZXIy