Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
gio e non è a casa quando il bambino torna. La madre gli porta in regalo un vaso da notte; comincia così il suo apprendistato igienico. Il bambino reagisce male, e co mincia una protesta che cresce di giorno in giorno; poi r.ifiuta decisamente di sedere sul vaso, si fa mettere i pannolin1 e fa i suoi bisogni in piedi, aggrappandosi allo schienale di una sedia. Dopo un certo tempo, preso dalla . paura per questo comportamento, si rifiuta di evacuare anche nei pannolini. All'età di tre anni e tre mesi, la fa miglia è sconvolta dalla morte repentina di un pàrente prossimo; il bainbino sembra non rendersene conto, per lomeno a livello della coscienza. Nello sviluppo del sintomo, i frequenti viaggi dellà madre sembrano giocare un ruolo primordiale (Hermann: il tratto di carattere denominato come ostinazione si forma a partire da un aggrappamento - particolarmente tenace ! un rifiuto di « mollare ». « Sul piano corporeo, si hanno manifestazioni dello stesso segno che si pre sentano sotto forma di ritenzione delle feci_» (p. 85). D'altra parte non bisogna trascurare l'analità acuta del bambino, che è molto ordinato e di una pulizia « mania cale » - a quanto dicono i suoi genitori - dopo la pri ma infanzia : non sopporta nemmeno di avere le mani sporche. Per ' un certo periodo, e in modo del tutto eccezfonale, l'analisi è condotta a casa del bambino. Nella sua prima fase l'angoscia di castrazione si trova in primo piano; i materiali più antichi che hanno a che fare con le sepa razioni dalla madre non emergono se non via via �he la terapia avanza e la angoscia di castrazione si attenua. . Il tema della morte insorge al terzo anno di terapia; prima della sua nascita, la madre ebbe un parto prematuro a sei mesi e A. si è identificato col « ragazzino nato-morto ». Pertanto la ritenzione delle feci ha ricevuto un terzo si gnificato. Il bambino ha quattro anni quando riceve in dono un 56
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