Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

e distinto qualsiasi oggetto» (Biographia Literaria, cap. VII). Intensificare, - sottolinea Coleridge in nota, è termine ancora inusitato nella lingua inglese, e vorrebbe sostituire il newtoniano « to intend», in cui la metafora ottica sottesa all'atto intellettuale e poetico è ormai completamente spenta. L'ottico-visivo si pone come soglia che l'immaginazione - specialmente al grado intensificato di immaginazione . poeti­ ca - deve, per esplicarsi come energia produttiva, continua­ mente varcare nei due sensi: da vera facoltà intermediatri­ ce, « intermediate faculty». Il passaggio scorre al di sotto e al di sopra del reperto ottico semplice, in un movjmento regressivo e progressivo: di repulsione e di attrazione rispettò alla parola. Quando si ammala - l'organo fisico, e vien meno la parola scritta, · che « impariamo quando impariamo a leg­ gere», che « ha un effetto di portata incalcolabile sulle no­ stre facoltà razionali» (Not., clic. 1800), si verifica una caduta del logico e un'emergenza del « legame inconscio» tra le « idee astratte»: inconscio ottico e inconscio verbale. Ottico, perché l'immagine che la rètina trattiene regredisce a spet­ tro luminoso: « Mercoledì - pomeriggio. A letto - agita­ to - avevo notato il prisma di co _ lori rifratto attraverso il bicchiere - è venuto Wordsworth · -- abbiamo parlato - se ne è andato - ho chiuso gli occhi - meravigliosi spettri di due colori, arancio e violetto - poi di un verde che subito si mutò in verde pisello, e poi letteralmente d"iventò sotto i miei occhi un muschio bellissimo, lo stesso che sta sul cami­ no a Grasmere. - idee astratte - e Legami inconsci!!» (Not., 25 marzo 1801; c.d.A.). Verbale, perché l'assenza del segno porta allo scoperto il desiderio contenuto in ogni atto di pa­ rola: « Hartley (4 anni circa, n.d.t.) dava l'impressione di imparare a parlare toccando sua madre» (Not., nov. 1800). In poesia, la perdita del simbolo scritto causa il sopravvento della pulsione ritmica: pre-logica, ma non pre-linguistica. La composizione metrica, vero e proprio assillo uditivo du­ rante la malattia, è l'esatto corrispondente dello spettro lu­ minoso sotto le palpebre infiammate. Il movjmento inverso è quando l'io (« I» e « eye» sono in inglese perfettamente omofoni) trascorre sopra l'occhio mo­ dificato dall'esposizione all'azione esterna della luce e del­ l'oscurità, e ne preleva il materiale figurativo per elevarlo a « simbolo arbitrario nell'Immaginazione» (Not., febbr./mar­ zo 1801), a Parola. Non solo il materiale del pensiero, ma le relazioni interne ad esso, la sua intenzionalità, vengono così 223

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