Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

soggettivamente una scoperta - che La Pythie è un perfetto discorso analitico, con tutti i suoi topoi fondamentali. (g.g.) Taccuino (da Samuel Taylor Coleridge). Negli ultimi mesi del 1800, una dolorosa affezione agli occhi costringe all'inat­ tività Samuel Taylor Coleridge, che scrive: «avevo gli occhi infiammati a un punto tale che non mi era possibile leggere, né scrivere; per strano che possa sembrare, essi risentivano in maniera sensibile, mentre giacevo a letto, dell'atto della composizione metrica: le idee volontarie mi trascorrevano ininterrottamente dinanzi, più o meno trasformate in vividi spettri luminosi» (a Sir Humphry Davy, 2 dic. 1800); e an­ cora: «a causa di una lunga serie di malattie, sono rimasto così indietro che nei prossimi quattro o cinque mesi, per intensamente che mi applichi, non riuscirò a fare quello che il mio cuore, dentro di me, arde dal desiderio di fare: con­ centrare liberamente il pensiero sulle affinità dei sentimenti con le parole e con le idee, in uno studio intitolato ' Sulla Poesia e sulla Natura dei Piaceri che se ne traggono '... du­ rante la malattia, mi sono impegnato con vigore («vigo­ rotisly») a pensare... l'argomento delle mie meditazioni era la relazione tra pensieri e cose... tra idee e impressioni» (allo stesso, 3 febbr. 1801; c.d.A.). Il pensiero acquista dunque «vigore» nella . ma l a tt ia , che un sogno ha annunciato; «un Sogno - spaventoso di una Don­ na, le cui fattezze si confondevano con l'oscurità, che mi af­ ferrava l'occhio destro e tentava di strapparmelo... Quando mi sono svegliato, l'occhio era gonfio» (Notebooks, 28 nov. 1800). L'occhio malato ha fissato l'oggetto (ob-iectum) del pensiero nella zona di sfioramento tra due serie disomoge­ nee: la materialità della cosa («things») che imprime di sé il senso suscitando il sentimento («impressions», «fee­ lings»), e l'immaterialità simbolica del logico («words», «ideas», «thoughts»). Vedere e pensare, o ideare e imma­ ginare, si sono confermate operazioni uguali in radice: «Idea... significa Immagine... Poche parole eccitano l'idea» (Not., genn./febb. 1800). Nel passaggio dal vedere all'imma­ ginare conflagra la parola poetica, che è parola intensifica­ ta _ : «'... la volontà stessa, restringendo e intensificando («in­ tensifying») l'attenzione, può a suo arbitrio rendere vivido 222

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