Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

omosessuali. Suo padre lo portò da loro chiedendo che lo ammettessero nel gruppo; venne respinto. Ma con­ sigliarono al ragazzo, di cercare di fare delle conoscenze al caffè Egyetem; non osò intraprendere la cosa, per paura di essere picchiato. Attaccò dei bigliettini sui mu­ ri, o fece scritte col gesso, precisando il tipo di compagno che cercava, ma non osò mai mettere il suo indirizzo. I litigi Una domenica il padre provocò una gran scenata perché la madre gli disse di pulirsi le scarpe tutte infan­ gate. Il nostro malato prese le difese della madre. Poi il litigio si estese al portacenere, che non era - stato vuotato e al cane che non era stato portato fuori. Un gran litigio col padre: lui ha male al polso e per questo non può lavorare; è il padre che dovrebbe fare il la­ voro al suo posto. Secondo il ragazzo, un anno prima gli aveva promesso che lo avrebbe sostituito, adesso si ri­ fiuta di farlo e gli consiglia di darsi malato. Grida fino a render rauca la voce e lancia a suo padre delle ingiurie come « sacco di merda» e « carceriere», poi gli prende un lembo della giacca e minaccia di ucciderlo. Scoppiano litigi anche per chi deve fare il letto o per la colazione che non è pronta. E' lui che prende l'inizia­ tiva di fare le scenate, di cui parla con gran piacere. « Io ho l'abitudine di masturbarmi quando mio padre grida», dicendomi « prendi questo, vecchio coglione». Il padre Il padre da tempo si dimostra un violento; ha minac­ ciato di picchiarlo con un mattone e addirittura, una volta, con una sbarra di ferro. Per « delle inezie », lo ha schiaffeggiato o picchiato con una cinghia. « Mi si avvi- 178

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