Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
avere un fratellino. Quando si serviva di un ragazzino per masturbarsi, immaginava spesso, vedendo il suo sper- · ma sull'altro, di averlo reso gravido. Ulteriore vita sessuale Si masturba tre volte al giorno, «regolarmente: al mattino, a mezzogiorno e alla sera». . La sera lo fa so pratutto per evitare di avere un'eiaculazione spontanea di notte «per non lasciarmi dominare» (dal desiderio). Si masturba nel gabinetto; da prima senza mai usare le mani (i calzoni imbottiti, l'orso di peluche ecc.). Soffre molto di essere incapace di evocare l'immagine dei ra gazzini. Su di loro fa dei sogni, ma il soddisfacimento onirico non è buono «solo ciò che d . irigo lo è». Dopo essersi masturbato, per circa mezz'ora, prova una benefica calma «dovrebbe essere sempre così». Dopo ogni litigio col padre, bisogna sempre che esca per masturbarsi; mentre ripete «prendi questo, papà, ecco è per te». Un ragazzo in visita da loro, lasciò l'impronta delle natiche sulla sedia dove era seduto; il nostrò malato ne ritagliò la forma in carta per masturbarvisi. A vent'anni, scorgendo un ragazzo passare davanti al la finestra, doveva urinare sul muro per calmarsi. Gli piacerebbe possedere un ragazzo, un «bambino in provetta», che gli obbedisse. Un ricordo: segue un ragazzino per strada piangendo e cantando; qualcuno dietro di lui gli dice - ad alta voce «pazzo». Ai ragazzi che passavano facev<,l delle foto; sua madre gliele prese e le gettò via. Spesso lei gli faceva osservare · che restava troppo tempo al gabinetto. Aveva vent'anni quando apprese che nel cortile della casa in cui abitava sua sorella c'era una compagnia di . 177
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