Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
va avere un'erezione. Questo genere di paura ritorna spesso nei suoi racconti. Secondo la vicina, i suoi occhi riflettevano chiaramente il suo terrore. Quando i genitori si assentavano da casa non osava uscire per andare al gabinetto. A circa dieci anni, in una di queste occasioni, s�lì sul sofà e urinò sul muro. L'episodio del soffocamento del gatto, sopracitato, si ricollega anche ai litigi quotidiani fra i genitori; quando il padre si arrabbia, prova una forte eccitazione sessuale. Gli piace l'odore dei libri e dei dischi nuovi. Quando gli pongo delle domande sui suoi ricordi olfattivi, rac conta · della volta in cui toccò il sesso di una ragazzina, figlia di un amico di suo padre, con un bastoncino che portò subito dopo al naso. Dice che si servì del bastonci no perché aveva paura di toccarlo con la mano; trovò che l'odore era disgustoso. Nella sua infanzia, gli piaceva recitare e soprattutto cantare. A quindici anni circa, faceva parte di un gruppo teatrale, in cui gli si consigliò, piuttosto, di recitare delle poesie. (Non si ricorda più quali furono i personaggi o le poesie recitate). Cominciò, intorno ai sedici anni, il gioco della radio che continuò a fare per tre anni. Trasmetteva un'ora al giorno. Seduto in poltrona annunciava « cari ascoltato ri, la nostra trasmissione comincia con...»; il programma comprendeva la lettura di un passo di un romanzo, quella di un verso e della musica. Se i suoi genitori entravano mentre trasmetteva, lui annunciava un « intervallo per . ragioni tecniche» e si arrabbiava per essere stato distur bato, perché - come dice - i suoi ascoltatori attendeva no il seguito del programma e la trasmissione era un compito assai piacevole. A diciasette anni, durante una pausa per il pranzo, imbottisce i suoi vestiti in modo che lo si creda incinto e prova soddisfazione per aver saputo attirare su di sé gli sguardi dei passanti. Dice che gli sarebbe piaciuto 176
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