Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
prenderla da dietro fra le braccia, perché aveva delle belle natiche grassocce. Poi una vicina li sorprese e li cacciò via; suo padre disse allora al vicino di sculaccia re il figlio al posto suo se lo avesse rifatto. Questa offesa ricorre altrettanto spesso nei suoi racconti; secondo lui suo padre avrebbe piuttosto dovuto prendere le sue di fese. Successivamente si ricorda di un'altra ragazzina, una compagna di classe, alla quale accarezzò la mano, al che l'amica di quest'ultima gli diede uno schiaffo; ma aggiun ge subito che non era sicuro di averla accarezzata; può darsi che volesse prenderla in giro e che per questa ra gione abbia ricevuto lo schiaffo. D'altronde, era un'altra la ragazza che preferiva, una «che aveva un animo gen tile, che era dolce, che aveva una bella calligrafia ed era brava in matematica». Il suo primo partner omosessuale fu probabilmente Lali M. Egli allora aveva nove o dieci anni ; il ragazzino gli piaceva molto per i suoi muscoli. Facendo insieme le spese dal droghiere, o · giocando a foot-ball, non poteva pensare che a «questo» (ai giochi sessuali). Del tutto vestito, si metteva bocconi sull'altro e si dimenava. Per an. ni si nascosero nel solaio o dagli M. Lali raccontò a sua madre quel che facevano e lei rispose che sarebbe diven- tato un «pederasta». Dopo parecchie settimane, racconta a tre riprese che una volta, in cantina, questo stesso ragazzo lo spaventò, facendo il fantasma con un lenzuolo bianco e una cande la. Si prendeva gioco di lui e lo aveva soprannominato «ge nio», perché inventava sempre qualche cosa, recitava con delle ragazzine, o cantava delle arie d'operetta. Un giorno, Lali M. lo rinchiuse in . cantina, e fu la madre di un altro ra gazzo a doverlo far uscire. Questo incidente accadde circa un anno prima dei giochi sessuali. Lali era un ragazzo crudele e cattivo, aveva dei denti sporgenti e «rideva co me satana». 173
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