Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
" sembravano necessari meccanismi psichici più radicali · al fine di preservare la integrazione elementare del mon do interno e - nei termini di Bion - il cqrpo come un contenitore. Abbiamo visto i tremendi sforzi compiuti per chiu dere gli orifizi del corpo ed il corpo stesso come spazio specifico.- Bloccare le funzioni dello scambio tra il corpo e il mondo esterno sembrava essere parte di questa stra tegia. Possiamo considerare come · uno dei risultati di queste dimensioni psichiche lo sviluppo di uno stato . di esistenza simile a quello di una cosa, nel quale l'intero sistema sembra arrendersi alle forze esterne. I dati relativi alìo sviluppo suggeriscono che le quali tà strutturali e dinamiche ·· degli spazi interni, psichici, sono correlate a strutture e a delimitazioni spaziali nel mondo esterno. · In questo senso pensò che si possa ritenere che la relazione tra spazi aperti oppure strettamente chius _ i e tra confini rigidi oppure estremamente flessibili nel mon do esterno - porte aperte o sempre chiuse - e i disor dini nello sviluppo dell'Io e dei suoi confini · implichi più che una semplice analogia: si tratta di una relazione di natura genetica. Ritopiando ai concetti di Ferenczi, possiamo dire eh . e Je porte come confini nel mondo esterno possono rap presentare, in forma simbolica, i confini dell'Io. La violazione di questi confini molto spesso può com portare un esito tragico. Non solo la storia dei nostri pa zienti ci "fa meravigliare della potenza di queste forze, ma talvolta le opere d'arte possono fornire un'immagine al trettanto sorprendente di sforzi psichici violenti. Il castello di Barbablù di Béla Balazs - un testo am piamente conosciuto come libretto dell'opera di Bar t6k - dà un'espressione drammatica a queste forze. Ten tiamo di tradurre la vicenda nel nostro . linguaggio. Il castello di Barbablù (il suo mondo interno) è buio 167
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy