Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

divenne un passaggio aperto sia dall'interno (la colite) che dall'esterno (i corticosteroidi che furono sommini­ strati per via anale per un lungo periodo) - e contem­ poraneamente il disordine delle funzioni dell'Io. Finora abbiamo tentato di discutere i fenomeni asso­ ciati principalmente con « le porte che non possono esse­ re chiuse». Nel nostro prossimo caso incontreremo tutte le possibili variazioni che riguardano le porte reali e sim­ boliche. Suzy, di 21 anni, è tormentata da gravi problemi di identità. Vive stati di ansia · che definisce come un caos interno e una mancanza di forma. L'atmosfera di casa della sua fanciullezza ritorna in queste sensazioni : la famiglia che si aggira in uno spazio abitativo delimitato, i terrorizzanti litigi tra padre e madre che frequente­ mente fini�ano in scontri fisici, e il terrore provato dalla fanciulla. Suzy cerca sicurezza presso sua madre. L'identifica­ zione con lei è così completa che è « difficile distinguer­ le ». Ella odia e teme suo padre che, in famiglia, è il sim­ bolo del sadismo e della sessualità. La madre incolpa il padre di tutta la loro miseria e lo disprezza - tra le al­ tre cose - per il suo provenire da una classe sociale bassa, per il suo comportamento, per la sua mentalità fredda, per la sua misera situazione finanziaria e per la sua potenza fisica. Il mito della famiglia è molto forte, trascende la realtà. Suzy, inoltre, crede che « la famiglia sia l'unico rifugio - un'isola nell'oceano dell'umana malvagità - che può dare protezione contro il male e la persecuzio­ ne». Soltanto nella tarda adolescenza cominciò a mettere veramente in dubbio questo assioma. Non dobbiamo meravigliarci s'e finì per diventare fondamentalmente sospettosa, vulnerabile e timorosa delle relazioni umane. Impulsi . interni ed esterni prepotenti minacciano costan­ temente il suo debole Io. 164

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