Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

patologici come «un secondo tentativ9» di differenzia­ zione dell'Io dal mondo esterno. Un altro campo nel quale possiamo osservare feno­ meni come questi sono i sogni. Nella Interpretazione dei sogni Freud dice che «...la casa non è l'unica cerchia di rappresentazioni che venga usata per simboleggiare la corporeità, tanto riel sogno quanto nel fantasticare in­ conscio della nevrosi. Conosco pazienti, è vero, che hanno mantenuto il simbolismo architettonico per i corpi e i genitali (infatti l'interesse si estende molto al di là del­ l'ambito dei genitali esterni): pazienti per i quali pali e colonne significano gambe..., e che di fronte ad ogni por­ ta pensano a uno degli orifizi del corpo («buco») (Opere, Boringhieri, voi 3, p. 318). Seguiamo queste indicazioni per comprendere un so­ gno di Elizabeth, una mia paziente di 39 anni, affetta da colite ulcerosa. Nelle precedenti sedute ella aveva parlato delle sue fantasie sull'ordine e sul disordine, e di come successi­ vamente aveva mutato il suo atteggiamento verso il «disordine»; · di come era divenuta meno severa a questo riguardo · in confronto alla rigidità del passato. Mi rac­ contò il suo sogno allo scopo di «mostrarmi questi cam­ biamenti». Aveva sognato di vedere una strana casa di vetro, che le rammentava un acquario. Esseri sconosciuti, ma non spaventosi, nuotavano dietro le pareti di vetro. Fu im­ pressionata da una luce fredda, bianca - come la neve, che circondava quel luogo. Girò intorno alla casa per trovare un'entrata, ma non ve n'era àlcuna. All'improvviso si trovò in un corridoio, aperto da entrambi i lati, che con­ duceva ad una stanza. Questa era molto disordinata, ma piuttosto calda. Subito comprese che era la stanza del­ la strega cattiva. «Che buffo - pensò - conosco questa figura dalla mia fanciullezza». La strega cattiva fu mol­ to sorpresa di vederla lì e disse : «Mi stupisce che tu osi 162

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