Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
lunghi periodi. A c10 seguiva un consumo smodato di cioccolato, marmellata e biscotti. Non poteva smettei-e di mangiare dolci fino a che non sentiva dentro di sé una spiacevolissima tensione fisica. Presentava , problemi a naloghi con la evacuazione intestinale. Spesso non aveva alcuna evacuazione per più di una settimana, e poi, al l'improvviso, in una situazione di acuto dolore evacuava una grande quantità di feci. Non aveva avuto le mestrua zioni per più di sei mesi. Sembrava che il suo corpo - tranne èhe questi bre vissimi ed intensi episodi - funzionasse, fondamental mente, come uno spazio chiuso che non poteva acco gliere le cose esterne e dal quale non poteva fuoriuscire ciò che vi era contenuto. Il collasso completo delle sue funzioni regolatrici in terne si manifestò in occasione di un aumento · di potere dei suoi genitori, soprattutto del controllo materno. Al cuni mesi prima di dover essere ricoverata in ospedale, la madre aveva lasciato il proprio lavoro allo scopo di « sorvegliare» le funzioni vitali di Eva. La madre le dice va « quando, che cosa, e quanto doveva mangiare», o quando doveva« smettere di mangiare dolci». Non la la sciava sola neppure nella stanza da bagno. Ogni mattina si occupava della toilette della figlia, dandole istruzioni su come tentare di raggiungere buoni risultati. Era in teressantissimo vedere come la loro relazione somigliasse sempre più a quella esistente tra una madre e il suo bam bino. In verità, il quadro che ho appepa descritto non era sostanzialmente dissimile dalla relazione che tra loro esi steva in passato. Il cambiamento era soltanto di intensi tà. La famiglia consumava i pasti sempre unita e la ma dre era la persona che stabiliva - quando ciascuno aveva mangiato abbastanza. Considerava un'offesa personale il fatto che qualcuno non attendess� finché il pasto fosse stato consumato tutti insieme. 160
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