Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
Tenendo presenti le funzioni di controllo, torniamo ora alle rappresentazioni simboliche delle porte. Ciò che · possiamo notare, a questo punto, è una sorprendente a nalogia tra le porte mal funzionanti e gli orifizi del corpo che non possono essere completamente chiusi a causa , di disturbi del controllo sfinterico. Si può presumere che en t rambi . siano rappresentazioni, situate a differenti li velli, di funzioni di contenimento inadeguate. Le porte « parlavan_o » non solo di una perturbazione ma anche della formazione di un miglior equilibrio entro le dinamiche familiari. Allorché queste famiglie dive nivano capaci di operare delimitazioni nello spazio - e di utilizzare le porte in conformità a ciò - si poteva sempre presumere che si fosse sviluppato un maggior senso di sicurezza e di tolleranza. · Queste osservazioni mi indussero ad approfondire ul teriormente quest _ i fenomeni. Mi chiedevo se una più pro fonda comprensione delle relazioni tra le strutture spa ziali e i confini potesse gettare luce anche sui problemi specifici dello sviluppo dell'Io, in quei casi che non sono inclusi nel campo delle psiconevrosi. Come è noto, ai diversi stadi dello sviluppo infantile, esperienze e fantasie specifiche vengono associate a par ti diverse dello spazio in cui si vive. Da questo punto di vista, non solo le camere da letto ma anchè le stanze da bagno e le cu _ cine possono assumere un interesse partico lare. Gli effetti di queste precoci esperienze e fantasie possono essere osservati in periodi successivi della vita; talvolta li vediamo attivi nella formazione di abitudini particolari, in tratti del carattere e spesso nel processo di formazione del sintomo. Eva, di 26 anni, una donna sola sofferente di anoressia nervosa, viveva in uno spazio fisico e psichico limitatis simo. I suoi spazi di attività erano ristretti alla zona della cucina e della stanza da bagno. Presentava, tra i suoi sintomi, una incapacità di mangiare che si protraeva per 159
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