Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

mondo esterno, verso quelle cose e quei processi che - - per quanto debole sia la rassomiglianza - gli rammen­ tano le sue esperienze più piacevoli? In tal modo queste relazioni interne e . sempre vive vengono costituite tra il corpo 'Umano e il mondo degli oggetti che noi chiamia­ mo simbolico ». e) Secondo Meltzer, forse il maggior contributo reso da Melanie Klein alla psicoanalisi « è lo sviluppo di una concezione molto concreta del mondo interno». Nella sua teoria delle relazioni oggettuali gli spazi psichici, la distanza tra gli . oggetti (e i loro frammenti) sono parti organiche della realtà psichica. · - d) Lo spazio diviene una dimensione reale nel mo­ dello dell'apparato psichico elaborato da Bion. Nel suo concetto di contenente-contenuto, questo aspetto appare in modo mo�to plastico. Esso descrive, inoltre, le carat­ teristiche fondamentali dello spazio mentale nei processi psicotici, come pure in quelli non psicotici. E' opportuno accennare anche a taluni concetti di de­ rivazione non psicoanalitica: e) Bertalanffy ha messo a punto la sua Teoria Ge­ nerale dei Sistemi nel 1940. Entro tale teoria, le linee di confine tra gli elementi dei sistemi correlati rivestono un interesse particolare. Questa teoria ha avuto una in­ fluenza sulla psicoterapia, nei suoi aspetti teorici e pra­ tici, e ha indicato nuove prosp(?ttive ad entrambi. f) Si è sviluppata una nuova branca di ricerca, la « prossemica», che si occupa dei complessi problemi re­ lativi agli spazi personali. Tale ambito di studi si fonda su osservazioni sia etologiche che di comportamenti u­ mani, nel tentativo di giungere ad una sintesi di concetti derivanti da campi interdisciplinari. Queste riflessioni sottolineano l'importanza di com­ prendere meglio il ruolo che gli spazi reali-esterni e quelli psichici-mentali giocano nelle funzioni psichiche norma­ li e patologiche, e nel loro sviluppo. 157

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