Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

La prevenzione è la migliore arma contro l'ansia. E' possibile prevenire l'ansia mantenendo una buona atmo­ sfera nell'ospedale o nel centro sanitario, delle buone rela­ zioni col paziente e regolando progressivamente le sue capacità di sopportazione. Un'adatta informazione riguar­ dante la vita di reparto, i suoi ruoli e le sue esigenze può essere d'aiuto in questo senso. Familiarizzarsi con la nuo­ va situazione e con aspetti che non rientravano n�lla co­ mune esperienza può diminuire la paura verso ciò che è sconosciuto. In un'unità cardiologica di cura intensiva, ad esempio, la soggezione di fronte agli strumenti, ai monitors e alla situazione nel suo complesso può dimi­ nuire, se ai pazienti in arrivo viene indicata la loro fun­ zione. E' anche opportuno, appena si può, fornire al pa­ ziente un primo quadro della sua malattia e del suo pro­ babile decorso. Se durante la malattia o l'eff _ ettuazione di indagini cli­ niche si riscontrano stati ansiosi li si può affrontare imme­ diatamente per mezzo di colloqui, per evitare che i sintomi ipocondriaci possano più tardi fissarsi. Abbiamo dunque visto come l'ansia ostacoli la guarigione. Si ottengono sen­ za du:bbio migliori effetti terapeutici quando la strada è sgombra da questioni psicologiche, le quali possono an­ che neutralizzare un benefico effetto fisico. Così, può accadere che un paziente cessi l'assunzione del farmaco intimorito dai suoi effetti collaterali. Ad esempio i farma­ ci neurolettici possono dare tachicardia. Un chiarimento del problema, nel caso occorra, può aiutare il paziente a tollerare gli aspetti sgradevoli di una terapia, quando egli comprenda che lo scopo è quello di migliorare le sue condizioni. Ciò rende più efficace anche il lavoro degli infermieri. Riassunto ' L'Autore prende in: esame l'ansia come uno dei pro­ blemi cruciali nella pratica della psicologia medica. I 153

RkJQdWJsaXNoZXIy