Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
sprimere la loro ansia non solamente in modo verbale, come contenuto delle parole, ma anche attraverso gli e lementi formali della conversione (veloce, lenta, calma, monotona, ecc.), attràverso gli atteggiamenti, i gesti e il comportamento. - Jr comportamento in una data situazione può rivela re all'esperto l'ansia del paziente, anche nel caso che que st'ultimo abbia un valido self-control. I sintomi vegeta tivi che si accompagnano alle parole (ad esempio; tre more o sudorazione) sono anch'essi degli indici, ma, co me sappiamo da Freud, gli « equivalenti d'angoscia» possono presentarsi in modo parossistico. Secondo que sta interpretazione gli « attacchi» d'ansia con tremore, sudorazione, tachicardia possono insorgere senza l'espe rienza (soggettiva) d'angoscia. Tutto ciò per indicare come un profondo ed estensivo studio dell'ansia sia indispensabile per medici, infermie ri ed altri membri dello staff medico. Nelle situazioni in cui l'ansia è più intensa possono presentarsi diversè for me di regressione. Siamo così in grado di capire il com portamento infantile, il continuo lamentarsi del pazien te durante la malattia. Può anche emergere un compor tamento aggressivo, arrogante e provocatorio. L'incer tezza generale, la sensazione di impotenza, il potere flut tuante dell'ansia possono condurre ad un particolare sta to psichico. Il paziente ansioso è colto da « apprensio ne» nell'udire parole neutrali ed insignificanti. Esse potrebbero significare qualcosa di spaventoso, forse la fine. Questo paziente con un Io debole ha in sé le basi per lo sviluppo di conseguenze psichiche occasionali o permanenti, ovvero di sintomi nevrotici, che si manife steranno in seguito attraverso la predisposizione a idee di riferimento e alla distorsione. E' facile che egli inter preti erroneamente ciò che il dottore o l'infermie_ra gli dicono, sviluppando così dei danni mentali « iatrogeni» o « sororigeni». 143
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