Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

dine. Tagliò a più riprese i capelli a una marionetta _ o bambola spettinata, e le cambiò gli abiti (in questi mo­ menti la bambola diventava un'altra, cosa che esprimeva in modo sorprendente il desiderio . del bimbo di vedere la madre trasformarsi). Altre volte egli trovava qualche anomalia nella pancia della bambola, che auscultava, o ancora un malanno alla testa. Le ripetizioni (malattia-guarigione), il sesso della bam­ bola, sempre femminile, i cambiamenti successivi · dello stato della malata, nel quale dominavano il disordine e le anomalie concernenti la testa rendevano questi giochi assai chiari; Marco era in grado di confessare il suo de­ siderio di far guarire la madre malata. Cominciò anche a fare progetti per aiutare la madre, una volta diventato adulto. Era capace di mobilitare tutte le sue forze per elaborare il conflitto. Sono migliorati i risultati scolasti­ ci e da quattro anni egli sta effettivamente bene. Studia con profitto, fa dello sport e sta imparando musica; ha scelto il violino per la sua bella sonorità triste. Discussione L'origine dei sintomi può essere riferita, nell'uno e nell'altro caso, al distacco dalla madre. James Anthony (1974) ha richiamato l'attenzione sul fatto che la psicosi del genitore rappresenta una perdita d'oggetto, e che la reazione del bambino può essere in­ terpretata come una reazione di lutto. Nei due casi e­ sposti, la crisi p.on si manifesta dopo la comparsa della malattia materna (Claudia ha sette anni quando prende coscienza dello stato di sua madre; Marco è ancora neo­ nato all'epoca in cui la malattia si manifesta, e sette an­ ni, anche lui, quando ne prende coscienza), m,a nel mo­ mento in cui emerge il problema del divorzio dei genito­ ri (il fatto che essi siano costretti a denunciare aperta- 136

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