Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

dintorni della città, dove si era sentita male « tutta in­ sanguinata», in compagnia maschile. Fu questo l'inizio della sua malattia. Si fa chiara l'intenzione di Claudia: ella non ignora che un freddo al basso ventre può accompagnarsi a delle complicazioni ginecologiche, conseguenza che considera analoga al fatto di « non diventare donna». Evitando di diventare donna, Claudia eviterebbe al tempo stesso la follia. Stendersi sulla pietra fredda ha un senso più pro­ fondo anche nell'ambito dell'attività psichica. Più di una volta è stato possibile constatare nel caso di Claudia la presenza di uno stato prepsicotico ·e la volontà di pro­ teggersi dalla psicosi. Stendersi sulla pietra fredda è un b�ll'esempio del tentativo di difendere in qualche modo le frontiere dell'Io (Hermann 1929). Negli stati regressivi arcaici si perdono le frontiere dei pensieri, dell'Io. Her­ mann chiama questo staio una identificazione per oltre­ passamento dei limiti, che segue il modello dell'emana­ zione termica. Questa · modalità percettiva non costitui­ sce però un · modello indipendente dello sviluppo della personalità, al contrario, la ricerca di calore è un istinto parziale dell'istinto di aggrappamento, e deve essere con­ siderato come un elemento fondamentale della relazione madre-bambino nello sviluppo dell'Io (Hermann 1943). Nel caso di Claudia questo sintomo costituisce una pro­ tezione contro la soppressione dei confini dell'Io. In seguito una nuova stravaganza si è aggiunta al comportamento di Claudia. Rimane -a lungo sola, unica­ mente per guardare, per godere delle proprie percezioni. Mi chiede in prestito un libro con delle statue egiziane. Contempla a lungo ciascuna immagine, parla poco e al tempo stesso lentamente. « Non è curio�ò? Qui è più scuro, là più chiaro». - dice guardando le sfumature che disegnano la linea di contorno; separa l'oggetto dallo sfondo, lo sceglie, impiegando in questa operazione una 131

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