Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

sto della limonata, si è alzata e ha continuato a parlare della visita della madre, piangendo e lamentandosi del fatto che le fosse stata nascosta la permanenza della ma­ dre in un ospedale di « questo tipo · » e, confessando, inol­ tre, di temere che la madre non si sarebbe mai .ristabilita, si è quindi rimproverata di averla tradita anche lei. Su mia richiesta ha raccontato la storia del tradimento. Al tempo in cui i genitori erano sul punto di divorziare il padre le aveva chiesto con chi le sarebbe piaciuto re­ stare. Dato che Claudia scelse subito la madre, il padre le disse che questo era impossibile, poiché questa era ma­ lata, non lavorava nemmeno e non sarebbe stata in grado di allevare due figlie; convinta da questi argomenti la paziente cambiò parere e scelse il padre. Mi disse di in­ vidiare la sorella che sarebbe diventata presto maggio­ renne e avrebbe potuto così vivere da sola. Le due so­ relle progettavano di andare ad abitare insieme, una vol­ ta che la primogenita avesse portato a termine i suoi studi; esse avrebbero chiesto al padre la parte della mo­ bilia e dell'appartamento che spettava loro di diritto e vi sarebbero andate a vivere in tre, con la madre. Nei giorni che seguirono questo colloquio, la pena e la simpatia per la madre si intensificarono. Al padre che è venuto a farle visita Claudia ha riservato un'acco­ glienza fredda, rifiutando persino di rivolgergli la paro­ la. Recita spesso il verso di J6zsef Attila*: « Febbricitan­ te come-sono continuamente». Rievoca vita, morte e mi­ racoli di sua madre, le loro esperienze in comune, i gior­ ni felici trascorsi insieme facendo follie. (In certe gior­ nate la madre riordinava armadi e cassetti eppoi insieme si provavano tutti gli abiti). Più di una - volta lei e la sorella si sono trovate in situazioni che le obbligavano a nascondere agli occhi del padre certe cose che la madre faceva. * Il poema è dedicato alla madre morta. 129

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