Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
la cui sindrome isterica comprende, tra gli altri sintomi, dei tics e la balbuzie. Egli riconduce il sintomo ad un'ag gressività orale. Scriverà qualche tempo dopo a Ferenc zi: « Un'analisi fatta recentemente m'ha mostrato che la balbuzie ha come causa lo spostamento di un confli!to qualsiasi delle funzioni d'evacuazione agli organi della parola». Secondo Coriat (1927) il sintomo è in relazione con ta luni complessi inibiti; esperienze sessuali associate a un sentimento di colpa, dissimulazione dell'odio verso il pa dre, difficoltà nella pronuncia di parole tabù. Coriat fa derivare la balbuzie dalle fissazioni dello sviluppo della libido. Ad esempio, la sua osservazione, secondo la quale la balbuzie rivela una rassomiglianza con gli elementi della poppata, permette di concludere per una fissazione orale. Nel caso della fase iniziale dell'apprendimento della parola la pronuncia delle parole assolve ad una funzione che procura piacere e diviene solo più tardi veicolo del pensiero. Si svolge su questo punto un processo lungo e complesso che assume un'importanza primordiale nella sublimazione della libido orale. Una fissazione interve Ìmta, non importa a quale fase del processo, può mani festarsi attraverso · la balbuzie. Il conflitto che riflette in questo modo il disturbo - si riferisce a un problema d'in corporazione - « egli divora tutto ciò che gli si dice». Feniche! (1934) assimila la balbuzie alla nevrosi di conversione pregenitale. Fra tutti i sintomi di conversio ne è la balbuzie che meglio manìfesta il conflitto tra le tendenze antagoniste; il mala!o vuole e non vuole dire una cosa contemporaneamente. Si tratta della erotizza zione della funzione del parlare, il Super-Io si sforza di formare una inibizione attraverso la produzione di dif ficoltà nella pronuncia. Più tardi, osservando da vicino il comportamente dei malati, Feniche! notò che la balbuzie era una regressione 106
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