Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

\ ') / _.I l' ru 1 · r,j "" ) (:'a . ;t {ì- .... "It, j �. mmJfil1fffTl ! '' '" , J.r Figura 2 nella trasformazione della rappresentazione. Perfino il discorso, infatti, diviene impossibile e la seduta terapeu­ tica si svolge in una simpatia quasi del tutto silenziosa. L'effetto positivo di questa seduta silenziosa è indica­ to dal fatto che i bambini la terminano a malincuore. Larbig (1974-7) doveva riferirsi a questa situazione quando affermò che la metacomunicazione che ha luogo tra il terrapista e il bamibino ricerca la relazione primaria madre-bambino. Non siamo in grado di fornire una risposta soddisfa­ cente alla Bach, né tantomeno alla nostra domanda circa il quando e il come reagire alla consapevolezza della ma­ lattia, alla paura della morte che diviene manifesta nelle trasformazioni. Con la nostra presenza, con le nostre rea­ zioni prepariamo al livello richiesto dai meccanismi di difesa il terreno alla formazione di ulteriori domande e fantasie. Per mezzo dei nostri atteggiamenti e delle infor­ mazioni che diamo circa l'immediato futuro cerchiamo di diventare i sicuri supporti del bambino. Durante l'intera malattia dobbiamo stabilire una - possibilità di aggrappa- 101

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