Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

logia tra fa -oosa, d:as Ding, e il contorno dei suoi attri­ buti rivefato da1l'analisi del movimento. E' , 1a conside­ razione del mov,imento .infatti che induce Wittgenstein a trattare ,separatamente la sfera muta dell'etico e la pluralità vociante dei giochi linguistici. Se questo è vero, se tra J'etico e i giochi c'è posto in Wittgenstein per un .taglio che giustifica tutto lo spazio consacrato neHe Ricerche alla trattazione del dolore e del ,grido, non è for,se superfluo avvertire, sia pure per inciso, ohe il volgere il cosiddetto secondo Wittgenstein nel senso di un discorso della ragione pluralistica ,e costruttiva raddrizza il labirintico percorso che gli è caratteristico. La Cosa infatti, come prova chi vi abbia a che fare per esempio nell'esperienza psicoanalitica, non cessa di tendersi all'orizzonte dell'esistenza umana malgrado gli sforzi di ricondurla, con la forza persuasiva delle me­ diazioni, alle proporzioni dell'oggetto di un'attività con­ sapevole e socializzata. L'auton01IDia dei giochi e delle tecniche, che si tra­ duce per esempio neHa pretesa di ·un'autogestione au­ ta11chica della ps:icoanalisi nel,le università, serve allo scòpo di emarginare ciò che funge da memoriale del­ l'impotenza· , e _ della prematurità dèl soggetto riguardo a ogni modo di ·saper fare. P , er esempio 'lo psicoanalista. Da parte nostra vorremmo fornire qualche argomen­ to a fav-ore ,di una tesi che :sembra andaT contro all'espe- · denza e al senso comune :µia che ci si è venuta impo� nendo dall'osseIVazione psicoanalitica. La tesi è che il contorno non è ciò che sta, come una pellicola invi­ sibile alla periferia deUe cose, assicurandone così la coe­ I'enza e 1a tenuta, ma ciò che · le penetra e le scinde. Detto altrimenti: il contorno non · circonda ma attra­ versa la cosa. Per uno psicoanalista , la prima cosa, la cosa per eocel1enza è quella che Lacan ha chia1mato la cosa freu­ diana. Con ques1Ja cosa egli ,si sarà . trovato, a un certo 7

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