Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

le. A questo rigua,rdo possiamo ripetere ciò che Freud osserva in Analisi terminabile e analisi interminabile rispetto alla situazione di incompletezza di un'analisi, che non rappresenta una condizione !insoddisfacente se essa significa che la terapia ha affrontato conflitti pul,sionali attuali, effettivi e non anche quelli possibili 16• Non dobbiamo pretendere di introdurre una . completez­ za, un or.dine finali nella matematica così come non dob­ bi ,amo pretendere di sottoporre al trattamento psicoa­ nali t ico _ tutte le porzioni incontroHate dell'Es di un pa­ ziente per assoggettarle al suo Io. L'analisi ha un ter­ m i ne, dice Freud; le spiegazioni hanno · una fine, affer­ ma Wittgens:tein, peI1Ché « fa fine di un'analisi» . secon­ do Freud« è una faccenda che rigua11da la prassi». L'ana­ lisi ,è terminabile perché essa designa un lavoro che ha termine in una prassi riuscita, rebus bene gestis, anche se non ha affrontato ogni possibile problema preventi­ vo. La morale è dunque: non è un problema quello che non avvertiamo come ostacolo deUa nostra prassi, ma che vogliamo far sentir.e per un qualche ideale di esat­ tezza · e di completezza. E così è sul terreno operativo che si riconosce l'efficacia del nostro calcolare. E come di fronte ad un ragionamento matematico ,diciamo: « lo so», « ho capito», ·e 1 la nostra comp11ensione non con­ siste in una misteriosa rappresentazione interiore, ma nelle operazioni che sappiamo esegu i re, il responso af­ feI'mativo ,del paziente, il ,suo « , sì, ho capito» - ri·spetto , alla costruzione che gli è stata prospettata « h� un valore» osserva F,reud» solo se è s·eguìto da convalide indirette che... int,egrano e ampliano la co· struzione» 17• Secondo Brouwer e Wittgenstein la matematica è un'attività, un'azione, ein Tun, prima ancora di essere una dottrina, una Lehre 18 • La matematica è utile, è uti­ lizzabile, in un -senso analogo a quello in cui Adolf Loos, polemizzando nei confronti della concezione dello 51