Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
felice nella fondazione de11'archeologia classica da parte di Winckelmann · 38 • La questione èl di sapere se la silhouette corrisponde aUa Cosa, se la silhouette e la Cosa combaciano. Così sembrerebbe da1la Gradiva dove il bassorilievo è perfet tamente somigliante a ·zoe e serve a farla ritTovare. E' interessante tuttavia il fatto ,che Freud ritorna due vdlte su tale perfetta rnssomiglianza come su qualcosa di incongTUo, come sull'unica fo r zatura poetica della «fan tasia pompeiana» di Jensen peraltro così pertinente, in ogni dettaglio, con uno «studio psichiatrico» e con le scoperte della Interpretazione dei sogni. A proposito dell'« inverosimiglianza di questo presup posto», Freud parla della facilità «con cui spesso anche persone molto intelligenti possono, in costdlazioni psico logiche di questo genere, reagire proprio come individui deboli di mente» 39 • Tale facilità si rico1lega con la superstizione, «credenza negli spiriti, nei fantasmi e nel , ritorno delle anime». Freud porta l'esempio di un medico che crede di riconoscere una donna defunta forse anche a causa di una sua incauta prescrizione, in una ragazza entrata nel suo studio, ragazza che poi si rivelò sorella della prima e affetta dallo stesso morrbo. Il medico a cui accadde questo caso fo lo s,tesso Freud. Dunque, la silhouette inganna. Vedi 1a fine della Gradiva con l'accenno all'ultima opera dell'autore che «descrive le vicende di un uomo che " riconosce nella donna amata ,la propria sorella"» 40 • Ed è giustificato il dubbio avanzato da Freud sulla coerenza dello sciogli mento della vicenda di Hanold e Zoe. Nonostante tutto ila conclusione nel matrimonio resta impossibile, inter detta. Il motivo dei fraitelli, ·e dell'incesto, traversa in filigrana tutto il caso e coinvolge, dall'esterno, anche J , ensen e Fireud {si ricordi il «caso» delle due sornl1e). La silhouette porta all'impossibile. 31
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