Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
Chiarezza e oscurità: « Un'altra volta qualcuno mi portò su una collina e m'indicò Roma, semiavvolta nella nebbia e ancora oosì distante, che mi meravigliai di veder la oon tanta chiarezza. Il contenut-() di questo sogno è più ricco di quel che sia qui · il caso di riferire. E' tuttaviia facilmente riconoscibile il motivo del « vedere da lungi Ja Terra promessa» 33 • La scomposizione: « Nel terzo sogno finalmente sono a Roma, è il sogno che me 'lo dke. Ma con mia grande delusione non vedo affatto uno scenario cittadino, solo: Un fiumiciattolo dalle acque scure, sulle cui rive si tro vano da una parte delle rocce nere, dall'altra de.ii prati con grandi fiori bianchi » 34 • Lo scambio: « Un quarto sogno, di poco suooessivo a quest'ultimo, mi -riporta nuovamente a Roma. Veggo una cantonata davanti a me, e mi meraviglio di vedervi af fissi tanti manifesti tedeschi» 35 • La scienza come vana scienza: « ... due di queii. diver tenti aneddoti ebraici, che celano una così profonda e spesso amara sapienza di vita e che citiamo così volen tieri nelle lettere e nei discol'si» 36 ••• « Una filastrocca ceca, che ho udito quando avevo diciassette anni circa, si è impressa con tanta facilità nella mia memoria che posso ripeterla ancor oggi, benché non abbia la minima idea di che cosa significhi» 37 • Così, tra i,l motivo della salute e quello della scienza, di una scienza futile come può esserlo l'interpretazione dei sogni o la raccolta di stori,elle ·ebraiche, - con la facilità di una filastrocca e lo ·sforzo imposto da un pro getto la cui realizzazione sembra richiedere « ,la costanza ,e la dedizione» di Annibale, 1a sHhouette compie la sua danza: di fronte, di profilo, divisa, scambiata, annun ciando la sorpresa di una scoperta, la scoperta dell'incon scio, che trova un corrispettivo drammatico nell'arre starsi ,di Mosè davanti alla terra promessa e un modello 30
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