Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

Bloomsbury e la filosofia ll tradizionale legame - che talvolta si fa dipenden­ za - nei confronti della cultura parigina, e il recente interesse per la Vienna del tardo impero asburgico e degli anni venti e trenta, hanno fatto passare sotto si­ lenzio, in Italia, il fervore intellettuale di Londra, e delle grandi università di Cambridge e di Oxford. Una lacuna che non è soltanto conoscitiva, ma finisce per influenzare l'andamento stesso della elaborazione in­ tellettuale nel rnòstro Paese, confermandone talune tra­ dizionali carenze: si ,pensi, per far-e un _ solo esempio, allo scarso rilievo dei nostri studi di economia teorica, che hanno, tra l'altro, fatto sì ché il nostro, maggiore economista, .Piero 1 Sraffa, ,si sia trasferito propcrio a Cam­ bridge all'inizio .degli anni venti: e non solo, a guardar bene, rper ·ragioni politiche. I recenti dibattiti sulla epistemologia hanno tuttavia riproposto almeno alcuni temi di fondo della cultura anglosassone, e indotto a un più attento studio del suo svolgimento e della sua influenza. Ha pr-eso così rilievo il filone filosofico, di Cambridge e di Oxf o rd, dell'anali­ si linguistica come momento critico del ripensamento filosofico; e si è reso più chiaro lo iato · profondo tra 216

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