Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

Il problema della sottrazione per cui funziona un simile eserdzio 21 è chiarito nel suo car,attere essen­ zialmente tecnico ,da Freud: · « m questa malattia la rimozione non si effettua mediante l'amnesia, ma attra­ verso il venir meno dei nessi causali che consegue alla ·sottrazione di affetto. Ora, questi nessi rimossi appaiono serbare una sorta di forza ammonitrice... così che essi vengono, mediante una proiezione, trasferiti nel mondo esterno e quivi danno testimonianza di ciò che è stato cancellato nella coscienza» 22 • Sta qui il nesso dell'efficacia delle parole premonitrici che ema­ nano dall'ideologia e dalla sua critica. E ci si potrebbe stupire di quest'efficacia se il suo carattere tecnico non inducesse a considerarne l'economia non già co�e . di un'astuzia in sé, ma ,come l'ulteriore destino ad essere il tentativo di ,sostituirsi ogni volta a se stessa, come cattiva infinità - e dove questo passaggio è divenuto un problema teorico quest'ultima appare essere la con­ danna della seconda morte dell'ellissi, poiché far venir meno i nessi causali è vivere il lutto che organizza la rimozione della prima morte. Perciò la differenza fra amnesia e mancanza di nessi può unicamente essere un problema teorico, e niente di meno. Altrettanto si deve dire per il fatto che all'incontro delle pulsioni sessuali e delle pulsioni dell'io, cioè nel luogo dove manca un bambino, c'è l'astuzia d'un esercizio; così come è nell'ellissi che qualcosa cade fuori: fa coniuga­ zione di un fantasma, il pezzo di frase che manca o la figura di,segnata. Così come nei poemi di trasformazione leggendo troviamo al p9sto del personaggio, sempre ben degno della maiuscola (come nel caso limite di Adone, quando fa cui A è in scena una a cade fuori), una morfologia, ,e quasi sempre nella forma del rac­ conto. Un bambino, appunto 23, di cui si è mostrato che l'abilità somma sarebbe di picchiarlo ,senza ucci­ derlo. A questo punto riceviamo la conferma del destino 195

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