Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
Oriente Un giorno tentai con tutta la mia volontà idi fargli capire che io non ne potevo ,proprio nulla di tutta quel� la maledetta ,storia e che aspettava a Dio, semmai, di ri solvere il problema, se problema c'era. Ma Lisio, come se gli avessi sputato · in faccia, mi guardò e quasi tre mando d'ira, disse: « Allora vattene via, e che non ti veda più. Tu non , sei un ainico né - un nemico. Sei uno zero ,e a zero tornerai. Vattene vda, disgraziato, prima ch'io pe!'da la pazienza! ». E mi spinse. Colla sua mano mi spinse la spalla. Ma io rimasi, e gli risposi di non capire di che parlasse e chiedendogli gentilmente d'aiu tarmi a capire, cercai -di calmarlo. Aveva moglie e t 1 re figli e per vivere, d'estate, faceva la guida turistica sul monte Zavolii. che , sovrastava tut te le valli delle pia . ne. Aveva quasi 'Cinquant'anni e stra namente ne dimostrava dieci o dodioi di meno. Il volto, le mani, il collo_ parevano creati col vecchio pane. Fibra asciutta, aveva. Eppure così viva... Soldi pochi ma po chi desideri. Se avesse desiderato, però, avrebbe potuto averne ass�i... D'invemo, invece, inchiodava lamelle di legno sui muri degli ohaleit che i 'Cittadini ora si facevano cost 1 rui re a qualche chilometro fuori dall'anti:co v:illa:ggio, e al le sue dipendenze aveva addirrittura due uomini, due 183
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