Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

Bizzarrie su una metafora. Nella « Direction de la cure », a pagina 642 degli Ecrits, Lacan definisce Freud « un fleuve de feu», « un f.iume di fuoco». L'espressione mi fa pensare a Feuerbach, che vuol dire, appunto, « ruscello (o torrente) di fuoco». Mi sembra . ·che Engels, da qualche parte, giochi su questo significato� ma non ne sono certo: potrebbe es­ sere una roda fantasia, o una falsa reminiscenza. Poi mi viene in mente che il cognome feuer-bach contiene, nella p:r-ima metà, quattro delle cinque lettere di quello di Freud; e per di più il caratteristico dittongo eu, (la cui lettura è diversa in tedesco e in francese) si ritrova in Freud, in fleuve, in feu,· ·inoltre le prime quattro lettere di « Freud » sono quasi ana­ gramma di Feu(e)r (fuoco). Ancora: il (( fiume di fuoco» è la 'lava, che sgorga dai vulcani, i quali collegano la superficie terrestre con gli In­ feri, l'Acheronte; e brucia tutto ciò che è superficiale, che « sta sopra», ·la « sovrastruttura». E Lacan prosegue, quasi inopinatamente: · « Chi, al pari di quest'uomo da tavolino, ha attaccato l'accaparrarsi il go­ dimento da parte di · coloro che fanno gravare sulle spalle deglii altri il peso del bisogno». Questa singolare costellazione - Freud, Feuerbach, il marxismo - è solo escogitazione di un lettore tendenzioso? ( m. s.). 168

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