Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
scio. Lacan, in una risposta data a Strasburgo nel '75 - il discorso investiva non a caso un nodo freudiano, la no zione di << ombelico del sogno» - chiama in causa a sua volta quel prefisso che, in guisa così perturbante, è il caso di dirlo, appare in capo a termini chiave come Unbewusste e Unerkkante, che Lacan traduce: non-reconnu. Perché non immaginare, che dalla connessione «fatale» con Unbewusste, il morfema un abbia finito per assumere qualcosa del con tenuto semantico dell'intera unità verbale - processo pe raltro ben ' noto ai linguisti? e dunque nell'un si legga non appena il contrassegno della rimozione ma l'apparizione di un che pertinente all'inconscio? Nel verso di uno dei Sonetti ad Orfeo rilkiani, «eines den Menschen unendlichen Weins», . l'un vorrà fors,e conferire all'inesauribilità, alla perennità di quel vino che altro - non è che il cuore del Bestellter, del suscitatore, un radicamento più profondo ·di quanto non con senta il lessico convenzionale. Difatt( la terzina conclusiva {«er ist einer der bleibenden Boten » etc.) sposta metafori camente il discorso oltre le «soglie» dell'Unbewusste. Le ipotesi tendono a scavalcare il caso del prefisso un, a reperire addirittura una categoria di particelle capaci di assumere nell'ordine del discorso . una funzione metalessi cale, metagrammaticale, un valore in somma di emergenza pulsionale; che par_lino, in maniera fulmineamente coagu lata, nel campò dell'altro: ombelichi - a loro volta -, rattoppi della trama, dove si sfora... Trascuriamo pure il troppo famoso ne espletivo lacaniano, il vel. Produco, come capita, senza darvi troppo peso, il ricordo improvviso di un altro sonetto, « Artèmis» nelle Chimères di Nerval, che som ministra in prima quartina l'occorrenza non innocua del suffisso ième (ière), che è la marca della numerazione or dinale: « La treizième revient... encore la première; / et c'est toujours la seule, - ou c'est le seul moment; / car es-tu reine, ò toi!, la première ou dernière? / Es-tu roi, toi le seul ou le dernier amant?»; che ha potere di attrarre, per rima, otto versi più in basso, l'omofono / alieno ·« Rose trémière ». Che cosa accade qui, per avventura, con l'effu sione fatasmatica, rituale di un «oltre la morte», che costi tuisce il sonetto, -e non quello solo? Anche al mediocre let tore verrà in mente ,che, per esempio, ne.l Démon de l'ana logie di Mallarmé, proprio il suono discendente di questa terminazione serve a . elaborare il lutto dell' « inexplicable P·enultième ». (g.g.). 164
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