Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

tura e del malocchio». « Non d ,si deve vantare della fortuna, né d'altra parte si ,devono chiamare le disgrazie col parlarne ». Alla ·« via indiretta» intesa a elpdere la falsa alterna­ tiva tra l'estasi narcisistica e fa malattia ponendo l'ap­ proccio alla cosa freudiana sotto il segno di una scelta, in accordo con le esigenze della scienza, tra due diverse modalità dei sapere, sembra deciderni invece il sogno se­ guente che riferiamo in prima persona giacché è il sog­ getto che vi prende 1a parola destinata a _ trasformarlo. « Io arrivavo a Parigi , accompagnata da mio padre in · carrozza. Carrozza mi ricorda una dinastia ,di medici, mio nonno che era medico, e un nonno ·che mi 1 sono attribuita che era morto facendo una visita in oarroz:zJa durante un temporale. D'angolo c'era una funnacia dove dovevo pren­ dere delle medicine. _Nell'atrio deUa ,stazione si t:rovava un banco rotondo bucato in mezzo. In mezzo c'era una persona icol oamiice bianco e un cartello, una targhetta con scritto il nome Meslié che si leggeva Meslié. Capivo che era il'I:pt , ernazionale e che dovevo andare all'EcoJe, che era in rue de l'Bcole e ,dove Meslié si scriveva così ma si leggeva Melié. Andavo in questa rue de l'Ecole e vi trovavo un'aula scolastica dove insegnavano matema, tioa . Un tale scriveva alla lavagna con un gesso bianco e notavo un can c ellino di quelli formati di una fettuccia di panno avvoltolata. Anch'io avrei dovuto farlo, cioè scrivere alla lavagna, ma non ne ero capace. Guardavo mio padre che però svaniva, diventava sempre più sot_ tile, pallido. Non , rispondeva. Faceva capire che n non era necessario». 1 La morte del padre è dconosciuta alla fine del sogno e il congedo dal genitore� anche un congedo dal mondo ,del genitor , e che è il mondo de1la medicina - pure il pa­ dre era mediico _:_ ma insieme il mondo di das Ding. n sogno si -compone di due scene , e das Ding iche nella prima, quella ,deHa •stazione, appare in runa posizione cen- 16