Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

dizio sintetico a posteriori (fattuale) è possibile, gli og­ getti dell'esperienza, i denotati delle espressioni di rife­ rimento del linguaggio e i fattori determinanti della ve­ rità o falsità dei suoi enunciati descrittivi, devono es­ sere tali che per essi esse non consiste solo in percipi. II Data l'esclusione della poss1bilità di un linguaggio che faccia riferimento a sensazioni strettamente private, Wittgenstein torna a considerare le sensazioni nel senso in cui di esse si può parlare nel linguaggio, cioè quelle che non sono strettamente private in quanto hanno ma­ nifestazioni fisiche. Infatti, egli dice, èl solo alle creature che si comportano in determinati ·modi che noi attri­ buiamo sensazioni. « 284. Guarda una pietra e immagina che abbia sensa­ zioni! Ci chiediamo: come può anche soltanto venire in mente di ascrivere una sensazione a una cosa? Con lo stesso diritto si potrebbe attribuire una sensazione a un numero! - E ora os�erva una mosca . che si dimena convulsamente e subito la difficoltà è svanita: qui il dolore sembra far presa, mentre prima ogni cosa, per così dire, era troppo liscia». La distinzione tra oggetti animati e inanimati è tracciata sulla base del comportamento. Ma questo si· gnifica che ci _ devono essere leggi psico-fisiche, o que­ sto è solo un criterio generale? Cioè, è solamente di cose che seguono un tipo generale di modello comporta­ mentale che noi possiamo dire che hanno sensazioni, mentre nessun legame specifico tra tipi di sensazioni e tipi di comportamento può essere fatto? Il problema per cui supponiamo che vi siano legami più specifici si presenta come segue: Se « Lei ha un do­ lore» è una proposizione (statement) descrittiva genui- 133

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