Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

« 371. L'essenza èl espressa nella grammatica. 373. Che tipo di oggetto una cosa sia: questo dice la grammatica. (Teologia come grammatica)». Ciò da cui Wittgenstein ci vuole mettere in guardia è il punto di vista per cui l'informazione così rivelata sia informazione su una realtà indipendente dal lin­ guaggio; la grammatica (filosofica) perciò ha, per lui, conseguenze ontologiche, ma solo perché l'ontologia non deve essere vista come lo studio di una realtà indipen­ dente dal linguaggio. Anche se non si sottoscrive a questa concezione ge­ nerale della filosofia, l'Argomento del Linguaggio Priva­ to ha conseguenze per la relativa autonomia del discorso sul mentale e sul fisico. Se l'argomento ·èJ accettato, le attribuzioni - di stati mentali non possono semanticamente -essere indipenden­ ti dalle descrizioni di comportamento, e la possibilità di parlare del mentale riposa sull'esistenza di leggi psi­ co-fisiche. Inoltre, siamo anche costretti alla conclu­ sione che se vi fossero stati mentali strettamente pri­ vati, niente potrebbe essere detto su di essi in qualsiasi lingua, privata o pubblica. In particolare, l'esistenza di tali stati strettamente privati è irrilevante per il discorso sugli stati mentali che di fatto ha luogo. , Perciò, per ogni opposizione men­ te/corpo che può essere tracciata entro la cornice lin­ guistica, il « regno del mentale » non- può essere onto­ logicamente indipendente dal « regno del fisico». Que­ sto significa che l'accettazione dell'AI'gomento del Lin­ guaggio Privato obbliga a un tipo di posizione ri-dutti­ vista - alla ridu"cibilità per principio del discorso sul mentale al discorso sul fisico, o alla negazione dell'esi­ stenza di ogni còsa eccetto il fisico? Certamente Witt­ genstein non pensava · che ciò conducesse ad . alcuna di queste due posizioni, perché l'intero attacco del suo di­ scorso è che · noi siamo stati fuorviati dal pensare le sen- 124

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