Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
deporti - opo me fanno a trasportare 10 de portar - morto 'v'eo s'on mi portara. Non comportara - ch'altri mi comporti · nei porti, - s'ei sia qual vole a portare, ché del portar - mei lei m'adesportara. Flaminio Pellegrini, l'editore bolognese di Guittone all'inizio del secolo, ne offre la seguente interpretazione, accolta, sia pure con qualche rilievo, da Contini: « Tutto costruito sulla replicacio di porto/porta, con rime equivoche e derivative, cui si aggiungono le interne di ogni verso. E' un caso-limite dell'enigmistica guittoniana, per cui miglior partito è, adottando la rappresentazione grafica del Pellegrini (salvo miglioramenti non lesivi della sua interpre tazione), riprodurre il suo volonteroso (anche se non sem pre persuasivo) tentativo di traduzione (fra parentesi qua dre le postille non sue) e far seguire qualche riserva su taluni dei punti meno soddisfacenti. 1-4. « Nel mio cuore arreca gioia e diporto [binomio provenzale] e ne allontana il male [Pellegrini corregge al in 'Z] che ho portato (la con siderazione) che ora ho possesso [francese saisine] di un porto, e (ciò) mi apporta che io entro adesso per la porta [cfr. xv 5], fuor dalla quale prima andavo (ero) apportato». Più che dubbio l'ultimo emistichio (fra l'altro gie non po trebb'essere che 2• persona). 5-8. « Verso di lei, che io amo, ho fede tale che non mi [Pellegrini rende no con nom] tra sporta, ma mi fa star di buon grado là dove sono traspor tato ( = La mia fede verso la donna che ,io amo è così illi mitata, che non mi permette di spingermi a nessuna deter minazione, ma mi lascia guidare in tutto e per tutto da lei); poiché un porto non mi si addice più, se avviene.· che ella (me ne rimuova e) mi apporti là dove comporta il comodo suo». Dura (ma V e L con anche VII 59) la divisione di Con 7. 9-11. « Fino a questo punto ho sofferto tanto male, quan to ne posso sopportare: ormai mi fanno d'uopo dei diporti (un' diversivo ', direbbero oggigiorno) per differire - e quin di, forse, impedire - che io approdi colà dove vado (v'eo) già morto, se uomo mi ci portasse [condizionale da piucche perfetto, come i due successivi sulla stessa rima]». Inam missibile il latinismo eo in II, da Jeggere forse 'v'eo sommi 75
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy