Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
testo ove l'uso della rima è particolarmente evidenziato. Ma torniamo a Freud e al passo che stiamo prendendo in esame. A richiamare particolarmente l'attenzione è la sotto lineatura - da parte di Freud - della funzione selettiva e distributiva . della rima. A partire dal segno dal quale si genera la regola della rima - e che è perciò, nel testo dato, «immutabile» - il cammino delle scelte possibili nell'ordine del discorso poetico viene strettamente delimi tato: sino al punto che determinate parole non possono - non avendo in una lingua data rime corrispondenti - venire adoperate in finale di verso. In tal modo la rima opera una rigorosa selezione sia nella catena significante che in quella semantica; o me glio, come sottolinea Freud, contemporaneamente in en trambe. « L'inerzia ritmica - scrive Jakobson nel saggio ' Princìpi di versificazione ' del suo 'Questioni di poeti ca ' - ci fa attendere la .ripetizione di un determinato segnale» (in un momento determinato, aggiungiamo). . La legge della rima « veicola» nel testo una scelta ne cessitante entro l'universo del vocabolario. Da un lato esclude, dall'altro«facilita», richiama cioè tutta una se rie, specifica, di termini (sino ad incidere su forme di corrispondenza divenute ormai, in alcune lingue, ste reotipe: si pensi ad amore e cuore, bella e stella, ecc. in Italiano). Non ho adoperato a caso le espressioni « veicola» e « facilita». Il riferimento in absentia, metonimico, su cui si va costruendo questa parte - della mia comunicazione è infatti al Progetto di una psicologia che Freud scrisse nel 1895 come« minuta teorica» inviata a Wilhelm Fliess, ma che venne pubblicato soltanto nel 1950. Un testo la cui importanza è stata ampiamente sottolineata da Ser gio Pinzi nel saggio pubblicato in questo stesso fascicolo. Nel Progetto - e chiedo scusa per l'estrema sempli ficazione con cui ne tocco alcuni punti - Freud, definì- 67
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