Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

delle braccia allargate, a funzionare da respingente, a impedire al sognatore di infilarsi a cuneo tra le due monache, o le due guardie, per raggiungere il Tempio, che appartiene alle sue origini. Non possiamo non col­ legare il Tibet e il Tempio, con quel luogo che chiama­ vamo Altra scena, o Doppio, in cui albergherebbe l'in­ conscio; e l'oriente e la mistica con la droga e l'allu­ cinazione. L'« antitesi» impedisce invece questa solu­ zione e funziona essa stessa, in modo formale, da om­ belico del sogno. « Anche nei sogni meglio interpretati è spesso neces­ sario lasciare un punto all'oscuro, perché nel corso del­ l'interpretazione si nota che in quel punto ha iniziq un groviglio di pensieri onirici che non si lascia sbrogliare, ma che non ha nemmeno fornito altri contributi al contenuto del sogno. Questo è allora l'ombelico del sogno, il punto in cui esso affonda nell'ignoto. I pen­ sieri onirici che s'incontrano nell'interpretazione sono anzi in generale costretti a rimanere inconclusi e a sfo­ ciare da ogni lato nell'intricato groviglio del nostro mondo intellettuale. Da un punto più fitto di questo intreccio si leva poi, come il fungo .dal suo micelio, il desiderio onirico » 43 • Come il budello dantesco, il Nabel des Traums ci fa affondare nell'ignoto, nell'Unerkannt, ma per sfociare dove? nell'intricato groviglio del nostro mondo intellet­ tuale, die netzartige Verstrickung unserer Gedanken­ welt, ed è da questo intrico, dall'intrico del nostro Gedankenwelt, che sorge, come un fungo dal suo mi­ celio, der Traumwunsch, il desiderio onirico. Dove i sentieri dell'interpretazione si interrompono, in quel regno delle ombre che è il capitolo settimo e in particolare al paragrafo dedicato all'« oblio nei so­ gni», das Vergessen der Traume, in questo al di là del­ l'interpretazione, si rivela la congiunzione .dell'apparato psichico, questo Unerkannt, e del desiderio onirico. 55

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