Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

Presidente Schreber (Psychoanalytische Bemerkungen ii.ber einen autobiographisch beschriebenen Fall van Pa­ ranoia, trad. it. in Opere, cit., vol. VI, p. 339), che nel 1910 Freud scrive: i paranoici posseggono «la prero­ gativa di tradire, sia pure in forma deformata, proprio ciò èhe gli altri nevrotici tengono celato come un se- greto». Questo segreto è dunque forse ciò che il 'nostro so­ gno ·«di mezzo» ci svela, giacché i sogni ci rivelano la funzione che per noi esercitano quegli oggetti «acces­ sori» che vi appaiono e che fanno parte di quel conte­ nuto, o esterno, ·«manifesto», che Freud disse a un certo punto, come en passant, che bisognava forse ri­ valutare rispetto all'indagine sul contenuto latente dei nostri sogni. Il sogno «di mezzo» ci dice innanzitutto qualcosa sull'essenza del sogno e sul «sapere» racchiuso nel so­ gno, giacché, come vedremo in seguito, il contenuto «manifesto» del sogno, esattamente come la paranoia, tradisce ciò che il contenuto latente anche una volta «scoperto» continua invece a mantenere celato. Ciò che Olga «svela», con qualche esitazione, davanti a de­ gli spettatori, e insieme con godimento, non si sa se da quegli oggetti «accessori» stimolato o bloccato, sono i due seni duri, la protesi al silicone. Ed è attraverso la fun­ zione di una protesi che, cercheremo di vederlo in . segui­ to, il contenuto «manifesto» del sogno si rivela (la stan­ za del prirrio e del terzo sogno, che nel secondo si sa di averla già conosciuta nella sua struttura manifesta) come la raffigurazione «galleggiante» (così nella psicosi ap­ pare l'inconscio) di quel luogo e strumento che si chiama apparato psichico. Per ora, questa protesi ci ha permesso di chiarire la valenza doppia e rovesciata della denegazione: una ma­ dre, che però non era la madre. E' da qui, dal riconosci- 31

RkJQdWJsaXNoZXIy