Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

nante « francese, che per , verità era svizzera di Ginevra, ma si sentiva più francese che svizzera» (cfr. .Je Memq­ rie dell'uomo dei lupi, in cit., p.. 28), anche Teresa non era affatto di discendenza spagnola. La « Spagna» della nonna di Teresa faceva · parte solo del « romanzo fami­ liare» che Teresa si era costruito. Il che ci spingerebbe a considerare : che il matrimonio tra l'« uomo dei lupi» é . Teresa, che non per niente travagliò e complicò la vita di entrambi, fu in realtà un matrimonio tra « ro­ manzi familiari» o tra « significanti», se significante è ciò che rappresenta . un soggetto presso , un altro signi­ ficante. La coppia « uomo dei lupi . »-Teresa, che sembrava durante l'analisi di Freud rimandare alla madre Alessan­ dra, attraverso la zia che a Madrid cantava nella parte di Rosina, . occultando anche qui l'elemento omosessuale che certo non mancava alla nevrosi ossessiva e poi alla paranoia sviluppata dall'« uomo dei lupi», ci veniva ri- · velando allora, come .nel nostro sogno cosiddetto · « di mezzo», un'altra coppia in cui , l'elemento omosessuale prevaleva. Se diamo la giusta importanza al peso che , nella vita dell'uomo dei lupi ha avuto la figura di Don Chi­ sciotte, il famoso episodio , ·della . sua lotta con le pecor,e cui seguì la perdita per lui di tre o quattro denti, non può non collegarsi per noi all'associazione che l'uomo dei · lupi fece in analisi , tra ciò che , poi nella teoria psi­ coanalitica lo contrassegnò nel · nome, il sogno dei lupi bianchi, e la morìa di pecore, episodio cui vi rimando e che poneva in primo piano la figura paterna. Per la ripetizione e il « rinvenimento · » della figura . di Don Chisciotte nella vita dell'uomo dei lupi (la caval­ leria; Teresa-Dulcinea; iJ compagno di , viaggio , W. che gli aveva sempre fatto pensare al · Cavali e re dalla Triste Figura, che l'uomo dei lupi si sceglie per il pellegrinag­ gio alla tomba _ del poeta Lermontov con il quale si · iden- 28

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