Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
del caso, la giovane donna e sua madre, che è poi la coppia del « sogno di mezzo», del nostro sognq « teo rico». Ma c'è un ma. Freud non ci dice come mai non dal giorno dopo; ma dal momento . stesso in cui la gio vane esce dalla porta dell'amico, e non esiste dunque ancora nel tempo reale un collegamento amico-signora dai capelli bianchi-madre, la giovane è colpita dall'idea degli spettatori nascosti, della scatola-macchina fotogra fica portata dai due uomini. Ad aiutarci c'è un'osserva zione « teorica» di Freud che ci permette di portare avanti l'analisi: ·«In tutti i casi le manifestazioni della reazione nevrotica non sono determinate dalla presente relazione con la madre attuale, ma dalle relazioni in fantili con l'immagine materna appartenente a quel re moto passato» (cit., p. 164). Torniamo per un momento allora al nostro sogno mediano: esso, abbiamo visto, è la continuaziop.e di un altro sogno precedente nel quale nello stesso luogo una, ' donna armata di bastone con alle spalle un incendio veniva da Olga senza esitazioni identificata con la ma dre. Nel sogno attuale, invece, c'èJ sempre una donna, che poi si collega con un bastone, ma a Olga non sem� bra si tratti di sua madre. Ci siamo proposti di non semplificare il carattere confermativo della denegazio ne, ma di scoprirne più intimamente la funzione. Per ché, se da un lato la conoscenza della funzione della denegazione ci assicura che della madre si tratta, dal l'altro dobbiamo anche prendere in considerazione la differenza instaurata tra il riconoscimento nel primo sogno e la denegazione nel secondo? Nel « c;1so di paranoia», Freud ci ha parlato di una madre attuale, e di una madre «diversa», che è quella del remoto passato delle relazioni infantili. Ma poiché nei due sogni in esame sempre di una madre «arcaica» si tratta, quella armata di bastone, e quella che chia meremo «diversa », la differenza che si instaura , con la 24
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