Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

alla finestra; lo spazio tra il tavolo e_ la finestra era par­ zialmente occupato da un pesante tendaggio. Essa rac­ contò come avesse subito chiesto all'amico che cosa si­ gnificasse il rumore, e come questi le avesse risposto che probabilmente esso proveniva dal piccolo orologio da tavolo che · si trovava sulla scrivania... Quando lasciò la casa incrociò sulle scale due uomini che vedendola si sussurrarono qualcosa. Uno dei due sconosciuti por­ tava un involucro che sembrava nascondere una piccola scatola. L'incontro mise in moto i suoi pensieri; prima ancora di arrivare a casa essa aveva già messo insieme le seguenti supposizioni: la scatoletta avrebbe potuto fa�ilmente essere una macchina fotografica, l'uomo che la teneva in mano un foJografo che mentre essa si tro­ vava nella stanza era rimasto nascosto dietro la tenda, e il rumore che aveva udito lo scatto dell'otturatore che il fotografo aveva schiacciato quando si era verifi­ cata una scena particolarmente compromettente, che egli voleva appunto riprendere» (cit., pp. 160, 161). La donna aveva incominciato a perseguitare l'amico con richieste di spiegazioni e rimproveri e infine, non con­ vinta delle sue proteste di innocenza, si era rivolta al­ l'avvocato. Per Freud il caso ebbe subito un « interesse partico­ lare oltre a quello diagnostico». Questo racconto, che contiene curiosamente diversi elementi comuni ai nostri tre sogni (del terzo sogno, · due uomini accostati che si sussurravano; del primo, la fotografia che ci rimanda a quella di Playboy), presen­ tava infatti anch'esso, come il sogno di mezzo, il sogno «teorico», su cui ci stavamo soffermando, un contra­ sto: e il contrasto è quello enunciato nel titolo, il con­ trasto del « caso» con la teoria psicoanalitica. ilnfatti, scrive Freud, « si era affermato che il para­ noico lotta contro un'intensificazione delle sue tendenze omosessuali, ciò che in fondo rimanda a una scelta og- 22 \

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