Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
spinti da dentro e tirati ,da fuori, sembrano sempre fuor viati nella lettura del loro stesso desiderio. E questo forse anche per una tacita, persistente, sostanziale ed oscura reticenza deHa stragrande maggioranza dei fem minHi oggetti di desiderio. - E a volte a quegli « io » capita anche, trovandosi con la chiave ·sbagliata, ·di prendersela con la serratura. Ma che colpa ne ha la serratura, dico io... - Sì, e il tutto giostrato nel vostro solito sistema di correlazioni ,simbolico-psicoanalitkhe! Il fatto è che Se una notte d'inverno un viaggiatore è un romanzo qui surplombe la critique, anzi 'la domina e la schiaccia sotto il peso delle cose ,dette, di modo che la critica non può . che ripetere quelle cose, come se andasse ad impigliarsi nelle stesse reti che ,i'l romanzo le ha teso. Questo si chia ma ·saper prevedere, e inglobare fin d'ora gli effetti fu turi della propria tattica . di discorso. Ripeto: farsi stra tega, per conto proprio, senza esercito, come Ulisse. Credi a me lo scrit,tore la sa sempre più lunga del cri tico, se non altro perché il critico può permettersi di vedere solo alcune parti, mentre lo scrittore deve sa perle co�trollare tutte. E in questo romanzo •si dà pro prio il caso che la maggior parte delle questioni che la critica pone tradizionalmente ad un'opera letteraria so no le •stesse che Calvino ha posto al , suo libro man mano ohe gli cresceva in mano. Quindi non rimane che rifu giarsi tra le . pieghe di quelte , risposte. - Aggiungendo, se me lo concedi, che lo scrittore può pèrmettersi nello ' stesso 'libro di essere a•ssertore e confutatore delle proprie teorie e pratiche! Cosa questa diffidlmente concessa ad un critico. Sicuro. - Certo. - Proprio così. - Resta da diTe che Calvino non esita a presentarci 179
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