Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

Che cosa vuole un (< alien >) ossia : l'archeologia del futuro Conviene andare al cinema con almeno due paia d'occhi: di spettatore ma anche di lettore (per non par­ lare del « terzo occhio »). La teoria abbastanza vulgata, secondo cui il cinema avrebbe ormai sostituito il ro­ manzo non solo come intrattenimento ma come istanza creativa di cultura, è una semplificazione interessata e dunque inaccettabile. Si ha piuttosto un fenomeno non ignoto alla storia letteraria e dei suoi « generi », quando un nuovo modo espressivo viene a coprire territori (formali, contenuti­ stici, ma anche sociali) dai quali un modo o genere pre­ cedente si è ritirato. Il romanzo post-moderno, seguendo certe necessità, sembra avere affidato, octrÒyè al film - almeno per ora - alcuni compiti: come quello, per esempio, di produrre il meraviglioso narrativo, inten­ dendo con ciò non il semplice avventuroso, lo straordi­ nario, · il fantascientifico etc., ma la facoltà generale di eccitazione ipnotica, incantatoria; che dilata oggetti corpi superfici colori pur rigorosamente usuali. Farò un esem­ pio per spiegarmi: la seduzione corporale-fantastica eser­ citata, poniamo, dall'« Isola del tesoro» o dal « Signore 161

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