Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
lo « spirito distruttore» è certamente più grande di quanto si possa ritenere: cerchiamo di metterla in evi denza proprio a partire da quel tema della differenza sessuale e della donna dove sembrano esservi maggiori affinità tra i due scrittori. L'orrore per la differenza è sicuramente il dato es senziale di Sesso e carattere. Qui l'indifferenza al con tenuto che fondava la morale kantiana si traduce nel l ' apologia della soluzione etico-ascetica come « solitu dine eroica» 4, affermazione di una totalità da costruire 'contro' il disagio della Civiltà. La 'Unheimlichkeit ' di questo disagio ' è rifiutata nel gesto catastrofico che nega tutte le differenze, nel movimento regressivo che pre tende ricostruire, al di là dello 'spaesamento ', il mirag gio di una 'Heimlichkeit ' senza conflitto. La 'casa del linguaggio', minata dalla presenza di ragioni inesprimibili, estranee, deve essere rifondata attraverso la loro assoluta ed eroica negazione: non più accettare la battaglia del/nel linguaggio, ma ritrarsene nella finzione di una vittoria, nell'immaginaria epifania di un linguaggio totale e unificante 5 • Questa istanza di rimozione della pluralità e conflit tualità della 'Zivilisation ' in nome di una trasparenza senza pieghe della 'Kultur ', diviene in Weininger scato logica invocazione dell'evento, profetico annuncio di una catastrofe purificatrice 6 : « Nessun interesse della ragione ci dice ' che l'umanità debba esistere eternamente; chi vuole e.ternare l'umanità vuole eternare un problema e una colpa, l'unico problema e - l'unica colpa che esistano. La mèta sta invece nella divi nità, nel cessare dell'umanità nella divinità» 7 • Da questo passo emerge con chiarezza come la wei ningeriana 'religio mortis ' si ponga decisamente 'oltre ' la cultura della 'krisis'. Il modello teologico di verità che risulta dalle pagine di Sesso e carattere è una sorta di metafisica rovesciata, una specie di sovracrescita me- 156
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